Bouchra Ouizguen ha presentato un progetto di danza transfrontaliera con il suo lavoro “Elephant” al Wiener Festwochen.
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Molto e poco, eppure più che sufficiente di tutto.
Nel weekend di apertura, il Festival Impulstanz ha presentato “Danze per un’attrice” di Jérôme Bel e “Vollmond. Un pezzo di Pina Bausch”. Se si considerano queste due produzioni come un assaggio di ciò che potrebbe venire, si può giustamente attendere con ansia le prossime Settimane della Danza a Vienna.
L’orrore non si svolge solo in teatro
L’abuso di potere inizia in famiglia e da lì si trasmette. Con “L’etang / Der Teich”, Gisèle Vienne è riuscita a creare un adattamento altamente emotivo dell’omonima opera teatrale di Robert Walser. Mostra come i bambini siano emotivamente in balia dei genitori e quanto soffrano quando vengono privati dell’amore.
Al punto di rottura tra il vecchio e il nuovo
“Il giardino dei ciliegi” di Cechov, nell’allestimento di Tiago Rodrigues, è stato convincente sotto diversi aspetti al Festival di Vienna.
Fuck you mother!
Nella sua ultima produzione, “Todo el cielo sobre la tierra” (El sindrome de Wendy), Angélica Liddell spinge tutte le madri fuori dal loro presunto trono, al quale sono salite grazie alla nascita dei loro figli, e grida loro che non c’è motivo di pretendere un “supplemento di dignità” per loro stesse.